Il decano dei lucani a Milano. La storia di Giunio Martino, il nipote di Alessandro Volta

Quasi un secolo fa, alla fine degli anni venti, l’ufficio anagrafe di palazzo Marino contava meno di duecento milanesi nati in Basilicata. E tra questi pionieri della grande fuga verso il nord c’era un uomo di grande personalità, certamente il decano dei potentini a Milano, un potentino davvero speciale che ho avuto il privilegio di conoscere poco prima che lasciasse questo mondo.
I miei appunti di cronista mi restituiscono i particolari di un incontro davvero singolare.
È il Febbraio del 2001. Una calda giornata di sole di quelle che non ti aspetti. Giunio Martino, avvocato, classe 1908, mi riceve nella sua bella casa di Corso Venezia, e subito mi sorprende. Continua a leggere

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La vera storia dell’uomo che inventò il business dell’albero di Natale

«Ragazzino, sono il tuo albero di Natale. Tienimi bene, perché, se mi curi, posso crescere più grande e più forte, proprio come te!». Si presentavano con questo messaggio accattivante e un po’ ruffiano inciso su una tavoletta di legno, piantati in un vaso di latta dipinto di rosso, gli alberelli destinati a rendere più allegro e luminoso il Natale di migliaia di bambini nella New York degli anni ’20, la megalopoli che si lasciava alle spalle i lutti e le paure della grande guerra preparandosi a vivere una nuova stagione di ottimismo.
Questi allegri alberelli arrivavano da Armonk, il quartiere verde di North Castle, nella contea di Westchester, a nord est della Grande Mela, e raggiungevano la città caricati a migliaia su decine di trucks, i grandi camion americani, per essere distribuiti nelle case della nuova middle-class americana. Continua a leggere

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Rocco Petrone e il bullone lungo mezzo centimetro di troppo

Cape Kennedy, ore cinque del mattino del 16 luglio 1969. Mancano poco più di quattro ore al lancio dell’Apollo 11. Il count-down è nella fase decisiva. Tremila tonnellate di carburante sono già nei capienti serbatoi dei tre stadi del grande razzo Saturn V. Tutto sembra procedere regolarmente. Ma all’improvviso nella grande firing room c’è il panico. Gli addetti al monitoraggio della propulsione avvertono che le immagini trasmesse dai monitor mostrano del fumo bianco inaspettato, una sottile ma pericolosissima perdita di idrogeno liquido sul sistema di alimentazione. In quelle condizioni non è possibile dare l’ok per l’arrivo a bordo degli astronauti che stanno completando la vestizione e sono pronti per raggiungere la rampa di lancio. C’è il rischio di dover quantomeno rinviare il lancio, andando incontro ad una figuraccia planetaria con mezzo mondo collegato via satellite. Continua a leggere

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Charles Paterno torna a casa

Da qualche giorno il libro “Il Castello sull’Hudson” è stato acquisito nel catalogo ufficiale della biblioteca della prestigiosa Columbia University di New York City. E, quel che più conta, è stato collocato all’interno della Paterno Collection, il fondo librario la cui prima dotazione fu rappresentata dai ventimila volumi donati proprio da Charles Paterno alla casa Italiana nata negli anni venti nel campus della grande università.
Nei prossimi giorni, accanto agli scaffali che custodiscono la prestigiosa collezione di libri, tuttora indispensabile per chi voglia studiare la storia e la cultura italiana, verrà collocata una targa ricordo del grande imprenditore di origine lucana, donata alla Columbia Library dalla nipote di Paterno, Carla.

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Epopea Apollo 10. L’italiano che salvò razzo e missione

Il 20 maggio di cinquant’anni fa la navicella spaziale Charlie Brown, con tre astronauti americani a bordo, era in fase di avvicinamento all’orbita lunare a quasi quattrocentomila chilometri dalla Terra. Aveva il compito di sganciare verso il nostro satellite il modulo Snoopy che scese a poco più di quindici chilometri di distanza dal suolo per la prova generale di quello che sarebbe stato due mesi dopo lo spettacolare sbarco del primo uomo sulla Luna. Continua a leggere

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