Forse un pezzetto del loro destino era scritto già in quel cognome che evoca atmosfere goldoniane di locande e locandiere. E la consuetudine familiare con i sapori e i saperi di una terra antica e ospitale li ha probabilmente guidati nelle loro scelte. Ma quel che è certo è che la storia di Maria Concetta e Alessandro Miranda, fratelli potentini doc con ascendenze calvellesi, ha poco in comune con lo stereotipo dell’emigrazione per bisogno e dei “cervelli in fuga”, per iscriversi invece nel capitolo delle sfide possibili in un mondo globalizzato nel quale le armi vincenti sono sempre di più le buone idee, la voglia di crederci, la sfida della qualità. Continua a leggere
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